La poesia della Coscienza - chi è, cosa scrive, come cresce Oberto prima di diventare Falco

La poesia della Coscienza - chi è, cosa scrive, come cresce Oberto prima di diventare Falco

von: Stambecco Pesco

DEVODAMA, 2018

ISBN: 9788894359312 , 100 Seiten

Format: ePUB

Kopierschutz: DRM

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Preis: 9,00 EUR

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La poesia della Coscienza - chi è, cosa scrive, come cresce Oberto prima di diventare Falco


 

Il giovane Falco


Questo libro parla, attraverso gli scritti giovanili, degli anni dell’adolescenza di Falco Tarassaco, quando non aveva ancora fondato Damanhur e probabilmente non immaginava ancora di fondarla. Il suo nome era Oberto Airaudi; anni dopo, secondo l’uso damanhuriano di assumere il nome di un animale e di un vegetale, assumerà quello di Falco Tarassaco, con il quale è oggi più conosciuto.


Falco Tarassaco, nell’esperienza di coloro che seguono e sviluppano la sua filosofia di vita, è un Illuminato, un Inviato o, per dirla con le sue parole, “un essere con la memoria”.

Se dedichiamo un libro agli scritti del giovane Oberto è per cercarvi tracce nascoste del Risveglio della sua consapevolezza spirituale, delle sue memorie profonde e di quelle caratteristiche che lo hanno portato, nei suoi anni adulti, a essere la guida spirituale dei damanhuriani, l’ispiratore di una filosofia che coniuga il sogno e il pragmatismo, il creatore dei Templi dell’Umanità, un’opera sotterranea che celebra i valori più profondi dell’essere umano attraverso l’armonia e la bellezza e che richiama visitatori da tutto il mondo.1


Un uomo che cammina sulla battigia lascia delle impronte nette e profonde, facili da distinguere e seguire. Prima di raggiungere la battigia, però, lo stesso uomo ha camminato sulla spiaggia, lasciando orme più incerte, confuse con tanti altri avvallamenti che hanno modellato la sabbia.

Similmente Falco, dalla metà degli anni Settanta del secolo scorso in poi, ha divulgato il proprio messaggio, dapprima in Italia e poi rivolgendosi a tutto il mondo, e le sue opere sono facilmente rintracciabili su libri, siti internet e nella stessa Damanhur. Con questo libro, invece, noi cerchiamo tracce del cammino del giovane Oberto mentre si avvicinava alla battigia e camminava ancora sulla sabbia, lasciando dei segni che occorre cercare bene per riuscire a distinguere.

Perché lo facciamo? Innanzitutto, perché cogliere i prodromi della sua straordinaria cavalcata nei terreni della filosofia e della spiritualità può aiutarci a meglio comprendere il percorso e la meta di quella stessa cavalcata; e poi – anzi, soprattutto per questo! – per imparare “come si fa” a risvegliare la propria consapevolezza.

Qualcuno pensa che ciò che Falco ha vissuto, cioè il progressivo fiorire della sua Coscienza, sia qualcosa che a noi non può accadere?

Tutti noi siamo in viaggio, consapevole o meno, intenzionale o meno, verso la nostra realizzazione: l’Illuminazione, la consapevolezza, l’apertura di Coscienza, sono un traguardo al quale ogni essere tende naturalmente, a meno che, per snobismo, paura, ignoranza, si rifiuti di considerarlo. E siccome questo libro verrà letto da chi non è snob, non ha paura e desidera conoscere, ecco che questa sorta di diario del viaggio verso un traguardo così importante diventa uno strumento prezioso. Prezioso per prendere spunto, per trovare segni di qualcosa che accade già dentro di noi, per riconoscere intuizioni e – perché no? – per distillare il nostro “metodo” da quello di Falco.


All’Illuminazione non si arriva per caso. Falco racconta di essere approdato sulla Terra con un compito preciso e di essersi incarnato nella figura di Oberto Airaudi, che aveva le caratteristiche adeguate per ospitare la sua anima: evoluzione personale, punto dello spazio e del tempo adatti a sviluppare il progetto del quale era portatore. Questo dovrebbe scoraggiarci, farci pensare che soltanto uno su mille ce la fa, come accade ai piccoli di tartaruga quando le uova si schiudono sulla spiaggia? Dovrebbe farci pensare che solo in condizioni così particolari è possibile aprire la propria consapevolezza?

Neanche per idea!

La Coscienza, dice Falco, viene richiamata quando un’anima è pronta ad accoglierla: se il piccolo Oberto non fosse stato pronto, la Coscienza di Falco non avrebbe potuto rivelarsi dentro di lui.

Ecco che quindi la stessa sfida, lo stesso obiettivo, lo stesso grande gioco riguarda tutti noi, e tutti noi possiamo procedere con la distillazione del meglio di noi stessi, in cerca della nostra Illuminazione, con costanza, convinzione, fantasia e magari anche con un po’ di incoscienza e di umorismo, elementi fondamentali, quando si vuole fare sul serio.


Una decina di anni prima della fondazione di Damanhur, che per i damanhuriani coincide con la nascita del Centro Horus, il 1° settembre 1975, il giovanissimo Oberto, studente in un istituto magistrale di Torino, era un appassionato di scrittura e creava poesie, racconti e aforismi.

Fin qui, nulla di strano: ogni ragazzo nasconde qualche poesia nei cassetti di casa. Per non dire di molti adulti. Che mondo sarebbe, senza la poesia?

Quello che colpisce è l’impegno che Oberto metteva nel coltivare questa sua passione, quanto tempo le dedicava, quanta cura indirizzava non solo alla produzione di versi e narrativa ma anche, come si dice oggi, alla post-produzione, limando all’infinito le sue creazioni, criticandole e commentandole da solo.

L’impegno e il tempo si accompagnavano anche a una certa abilità, visto che per iniziativa dei suoi insegnanti pubblicò, tra il 1967 e il 1968, ben due libri: Poesie dei miei 16 anni e Cronaca del mio suicidio.

In appendice a questo volume, è descritto chi è stato Falco Tarassaco e che cosa ha fatto, ma ciò che è maggiormente interessante, per comprendere le pagine che seguono, è conoscere il racconto della sua missione, come l’ha narrata lui.


Il nostro mondo ospita la vita in numerose forme, alcune materiali e altre no, alcune immediatamente percepibili da noi e altre che si svelano solo in particolari condizioni. È un mondo vivo che partecipa al processo di evoluzione dell’universo.2 Lo sviluppo della vita nella galassia è osservato e, talvolta, indirizzato da un “Consiglio”, formato da rappresentanti di tutte le specie sufficientemente evolute per poter partecipare all’orientamento dei flussi di pensiero e di energia provenienti da ogni mondo. È da qui che, quando opportuno, vengono inviati maestri spirituali, profeti, avatar sui mondi abitati da popoli in grado di ascoltarli.


Falco spiega che la storia dell’umanità sul Pianeta è ben più complessa di quella che la scienza è riuscita a ricostruire finora; lui ha già partecipato a varie epoche del passato sconosciuto – parla di Atlantide come di tappa fondamentale della sua esperienza terrestre – e del passato conosciuto, levigando e sviluppando la propria coscienza fino a svincolarsi dalla catena delle reincarnazioni, attraverso la quale le anime crescono e sviluppano le proprie potenzialità.

Vive, epoca dopo epoca, più esperienze sulla Terra, partecipando a quello che definisce “Vajne”, cioè il programma di rinascita e realizzazione dell’umanità.

Ama il nostro Pianeta, sebbene non ne sia originario, e una volta esaurito il proprio compito, si sposta “altrove” a fare “altro”, cosa sulla quale non hai mai detto nulla di più, spiegando che non fa parte del suo programma nei confronti dell’umanità.

La storia va avanti e raggiunge, sulla Terra, il XXVII secolo. Il Pianeta è in condizioni disperate: l’umanità non ha saputo regolare le proprie scelte e, in conseguenza di questo, inquinamento, guerra, superstizione religiosa hanno ormai raggiunto la soglia del non ritorno. Il Consiglio galattico sta discutendo sull’opportunità di abbandonare il Pianeta al proprio destino o dargli ancora una chance; c’è grande scetticismo da parte dei consiglieri, finché Falco – che naturalmente ha un altro nome e caratteristiche diverse da quelle che abbiamo conosciuto – dichiara di essere pronto a tornare lui sul pianeta azzurro, per portare un messaggio di speranza, tanto è forte il sentimento che lo lega a quei luoghi e alla specie umana. I consiglieri, in presenza di un volontario, accettano: la missione è tornare sulla Terra per portare i semi di una civiltà nuova e creare un piano temporale originale, nel quale l’umanità, passo dopo passo, acquisisca valori nuovi e dia vita a una storia diversa da quella del piano già esistente, ormai a un passo dal baratro, che a poco a poco si dissolverà.

Per fare questo, occorre andare indietro nel tempo, perché un processo del genere ha bisogno di tempo per realizzarsi. Falco torna sulla Terra nel periodo del Basso Medioevo ma la missione non riesce: non è evidentemente il periodo adatto a far attecchire i semi che egli porta con sé.

Tenta una seconda missione nel XX secolo e stavolta le cose vanno diversamente. Nasce dai genitori Dovilia e Giovanni, unico figlio, in una zona ai piedi delle Alpi dove è presente uno dei due principali nodi sincronici del Pianeta.3 A poco a poco risveglia dentro di sé la consapevolezza della propria missione, fino a diventarne completamente padrone.

Alle soglie della primavera del 1967, intanto, per intervento del Consiglio galattico, il nuovo piano temporale ha cominciato a divaricarsi dall’altro. Ciò significa che, mentre in una dimensione spazio-temporale gli avvenimenti continuano a svilupparsi secondo i “corsi e ricorsi” che li hanno segnati fino a quel momento, in un’altra dimensione un nuovo scorrimento storico comincia a differenziarsi dal precedente, orientandosi verso il riscatto e la salvezza dell’umanità. È su questo piano che si sviluppa la missione di Falco.

Di quegli anni, Falco racconterà moltissimi episodi in Racconti di un Alchimista,4 anch’esso un testo pieno di narrazioni che servono a conoscere i...